mercoledì 8 febbraio 2012

Tafetà in due righe...

Mi chiamo Tafetà, ma lei mi ha sempre chiamata Taffy e ho sempre vissuto nel "Paese delle Meraviglie"! 


Mia madre amava a tal punto cucire che in quei intensi e meravigliosi mesi di attesa le vennero delle strane voglie, che nulla avevano a che fare con la cucina, bensì con il cucire il Taffetà.
La mia culla era ornata di taffetà che ricadeva da ogni lato, le tende erano in taffetà... tutto era lucido e brillante e lei ci passava le ore a toccare e ritoccare quel meraviglioso tessuto di Taffetà. Fu così che guardandomi negli occhi la prima volta, decise di chiamarmi: Tafetà.

La mia prima parola è stata "gato" e così Nonna, gattara per scelta, me ne regalò uno dei suoi 50 trovatelli, bianco come la neve, ma cattivo come quello Birba dei Puffi.
Diedi la colpa della sua strana perfida natura  perchè quando arrivò nella mia vita, io e lui (il mio gatto) ce ne stavamo ore davanti alla TV a guardarci i puffi; penso che volesse immedesimarsi proprio in quel gatto dei cartoni, mentre io, in quei strani omini blu. 
Fu così che mi inventai il periodo blu! Tutto diventò blu nella mia vita. Costrinsi mamma a tingermi i capelli di blu, giravo per casa con la faccia dipinta di blu, usavo solo colori blu e creai la mia prima zuppa blu. 
Fu così che scoprii il meraviglioso mondo della cucina. 
Sempre Nonna, la gattara, mi inizio all'arte degli gnocchi; ero, però, più propensa a osservare le sue piccole e paffute mani all'opera che a concentrarmi per ricordare gli ingredienti. Ancora oggi... per me, gli gnocchi rimangono un mistero chimico incomprensibile.
Si adoperò a lungo per insegnarmi anche molto altro, ma alla fine, capì che la sua piccola Taffy amava molto di più cucire (a causa della strana voglia di mamma sul taffetà). Così, con i capelli non più blu, e 3 gatti dopo, presi la decisione di entrare alla prestigiosa "Accademia d'arte". 

Lì trascorsi anni meravigliosi concentrata nella mia passione e circondata da ciò che più amavo le stoffe, i fili, i bottoni, i cartamodelli e.... i modelli. Il penultimo anno feci uno strano incontro proprio con uno di quest'ultimi. Era alto quanto un bronzo di Riace, i capelli scuri e gli occhi grandi che ti spogliavano solo a guardarlo e lui posò i suoi, proprio su di me! Il suo nome era Nist.
Con il suo vecchio Maggiolone color blu andammo a vivere nella grande metropoli dove la mia vita si intrecciò a quella di stilisti, fotografi e quant'altro.
Per un pò vissi come in un meraviglioso sogno... Io, Nist, la mia arte e quel che rimaneva del periodo blu.
Poi arrivò quella telefonata... lasciai la metropoli e me ne ritornai qui, nel mio "Paese delle Meraviglie"; Nonna se ne era andata e mi aveva lasciato la sua piccola e perfetta casa blu con quel che restava dei suoi 50 gatti... non blu!

Il blu cominciava un pò a darmi su i nervi, così ci adoperammo per ridipingerla tutta di bianco e con i balconi azzurri (qualche reminiscenza di blu ci stava). 
Nonna aveva una proprietà così talmente grande che cominciai a coltivare la lavanda. La nostra casa, costeggiata dal fiume, ai piedi di un piccolo bosco, grazie al mio pollice verde si circondò, così,  solo di fiori di lavanda. Avevo lavanda alle finestre, lavanda negli armadi, nei saponi e cominciai pure a mettere la lavanda nei miei piatti. Dolci di lavanda, biscotti alla lavanda, crema alla lavanda, ghiaccioli alla lavanda. Non che avessi aperto un nuovo periodo colorato della mia vita, ma ci sono andata vicina.
Io e Nist ci sposammo quella primavera, lui era vestito di blu... io color lavanda e andammo a trascorrere il nostro viaggio di nozze in Provenza, circondati solo dal profumo della lavanda.

Nove mesi dopo nacque Osi, l'anno dopo ancora la piccola Bi e quello dopo ancora Aky.
Non erano affatto fatti con lo stampino. 
Uno moro  con gli occhi scuri come Nist, una castana tendente al rosso con gli occhi grigi come me, l'altro biondo con gli occhi blu... ma come chi?
Uno introverso, una fantasiosa, l'altro effervescente... ma tutti con un pezzetto di me.
Tutti e tre hanno delle strane manie. Osi mangia solo cose bianche, Bi veste solo con cose lilla e Aky gioca solo con cose blu!

In quegli anni abbandonai metro e forbici e mi dedicai anima e corpo alla cucina. Peccato che Osi era allergico a tutto, Bi non mangiava praticamente nulla e Aky... Aky sapeva rendermi una cuoca felice. 

Per arrotondare cucinavo di giorno e cucivo di notte. Odiavo cucire di notte perchè non era certo per dare sfogo alla mia creatività. Poi, di punto in bianco, dissi basta. Per alcuni anni mi dedicai solo ai miei 3 figli, a Nist ai miei quasi 50 gatti, alla lavanda e all'arte della cucina.

Poi, di colpo, tutto cambiò, era un caldo giorno d'autunno. 
Trovai lei, abbandonata dentro un vecchio baule in soffita. "Maralyn".... aveva scritto, sulla grigia e arrugginita etichetta che le penzolava da una parte, era il nome della Nonna. 
Un tempo doveva essere stata bianca come la neve, proprio come il mio primo gatto. 
La lasciai nell'angolo della cucina per giorni, osservandola, scrutandaola.... poi mi convinsi che se la nonna non l'aveva buttata, un motivo ci doveva pur essere stato. 
Nist si adoperò per molti notti, chiuso nella sua cantina, per rimetterla a nuovo. Io intanto, trasformavo la vecchia soffitta della nonna in una splendida "officina" tutta color lavanda, bianca e blu e con le tendine alle finestre in taffetà (non sò perchè scelsi questi colori e questo tessuto) e lì la riportai finalmente in vita. 
Riordinando quella vecchia e polverosa stanza scoprii un mondo meraviglioso che mi parlava finalmente di lei... mi parlava di Nonna Maralyn.
C'erano vecchie riviste di moda, cartamodelli, spilli, stoffe, bottoni, un vecchio manichino e una vecchia scatola blu con dentro un meraviglioso vestito in taffetà color lavanda, regalato, penso, dall'autore di una vecchia lettera, custodita tra i merletti di quell'abito che diceva così "Per la mia amata Maralyn, per i suoi capelli biondi e profumati come la lavanda e i suoi meravigliosi occhi blu come il mare". (Ecco da chi aveva preso Aky....!!!)

Da allora, quando posso, io e la mia vecchia Maralyn ci chiudiamo in quella vecchia soffitta dal soffito blu come il cielo e che profuma di lavanda, alla luce bianca di una vecchia lampada con una calda tisana all'arancia e cannella a dare sfogo alla creatività!

Tafetà

9 commenti:

  1. Che il mio commento (il primo sul tuo neo blog, che onore!) ti porti tantissima fortuna.
    Vedrai che ti divertirai tanto.

    Grazie per la visita al mio blog.

    Buona fortuna!

    Francesca

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  2. Finalmente.. finalmente sono a casa.. e bloggher mi lascia commentare (dal pc dove ti ho scoperto non mi faceva lasciare il commento).
    Che meraviglia, un solo post e già mi hai fatto innamorare.. del tuo nome, i gatti, il blu.. il cucito.. dove sei stata finora??
    Bello averti trovata.. aspetto con ansia i tuoi prossimi post...
    intanto ti stringo la mano e ti schiocco un bacio
    CriCri

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  3. Fux.... portami fortuna!!! Sei proprio la prima!!! E fa pure rima!!!
    Taffy

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  4. @CriCri: che meraviglia di commento.... mi piace proprio tanto tanto!!!
    Grazie... di cuore!

    @Taced: thanks a lot!!!

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  5. Ciao...saltellando qua e la sono giunta fino a te.....meraviglia, mi hai fatto sognare devi assolutamente pubblicare qualche foto...magari blu...magari lavanda...il tuo è davvero un mondo incantato, brava la tua mamma che ti ha dato un nome magico per iniziare una favola...al prossimo capitolo!!!!

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  6. un dolce benvenuto nella blogsfera :)

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  7. che magnifico modo di presentarsi... grazie per questa poesia :)

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  8. È un piacere conoscere te, Nist, i bambini, i felini e tutti i colori di cui vi circondate.
    a presto!

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