lunedì 5 marzo 2012

Lo SPECCHIO dei ricordi...


Vi ho mai parlato di Fanny e Alvy? Fanny e Alvy sono i miei fratelli maggiori...  o meglio... i miei fratellastri, eh si, perchè Fanny e Alvy sono nati dal primo amore di mia madre.
Non sò cosa balenasse per la testa di mia madre quando scelse questi nomi, non che il mio sia meno originale e strano, ma resta comunque il fatto che in fatto di nomi, mia madre ha una spiccata e stravagante originalità. Fanny e Alvy sono nati dall'altra parte del mondo.
Mia madre e il loro padre, non si sono mai veramente sposati. Si sono solo giurati amore eterno in riva al mare... testimone, qualche gabbiano, e al suono del rumore delle onde. Romantico vero? Oltre ogni nauseabonda idee.... da far venire la carie ai denti al pensiero di tanta dolcezza, ma che altro ci si poteva aspettare da due sessantottini?
In realtà, mamma e Dante (il padre di Fanny e Alvy) si conobbero proprio oltre oceano. Dante era figlio di immigrati, mia madre era figlia degli anni 60. Si conobbero il 15 Ottobre del 1969 in occasione di una delle più grandi manifestazioni pacifiste contro la guerra. Non sò se sotto l'effetto dell'amore libero o di chissà quale altro strano meccanismo mentale, magari assuefatto dal fumo, ma Dante e mia madre si legarono come 2 calamite tanto che un anno dopo nacque Fanny, l'anno dopo ancora Alvy e poi... poi, dopo aver vagabondato con il motto "PEACE&LOVE" stampato per qualche anno su di un pulmino dipinto di fiori e prima della fine della guerra, finì anche il loro amore.
Così, mamma, lasciò il suo vagabondare libero e se ne ritornò a casa. Arrivò alla stazione del paese dove era cresciuta con i suoi lunghi capelli castani, uno zaino, valigie piene di giornali, i pantaloni a zampa e due pargoli in braccio; Fanny aveva 3 anni e i capelli neri come l'ebano, Alvy ne aveva 2 ed era rosso come un irlandese.
Per tutti era la "svitata"... I suoi genitori l'aveva ripudiata anni prima quando aveva deciso di abbandonare tutto per andarsene; così, una volta a casa bussò alla porta  dell'unica persona che non l'aveva mai abbandonata e con la quale aveva mantenuto una fitta corrispondenza duranti i lunghi anni "oltre oceano": era il figlio di Maralyn, mio padre,... innamorato di quella "svitata" fin dai tempi della scuola.
E per amore del figlio, proprio Maralyn, alla vista di quei 2 piccoli bambini, le si intenerì l'acido cuore e accolse tutti nella sua casa. Furono anni sereni, in cui mio padre, riuscì  a rapire il cuore di quella ragazza "figlia dei fiori" e quella figlia dei fiori riuscì a farsi voler bene come ad una figlia dalla dura nonna Maralyn.
Si sposarono (ma davvero stavolta!!!) e da quell'unione nacqui io. Nonostante, però, il grande amore che nonna Maralyn nutriva per Fanny e Alvy, rimasi sempre e solo io la sua unica nipote... non volle mai farsi chiamare "nonna" dai miei fratelli... una delle sue tante stranezze... ma sò, nonostante questo dettaglio, che li amò alla follia e loro altrettanto.
Due anni dopo la mia nascita papà ottenne una cattedra nella metropoli, così partimmo alla volta di quello splendore di città che ancora porto nel cuore anche se ho pochissimi ricordi legati a lei (ero troppo piccina...) lasciando la nonna nella sua piccola casetta BLU.
Ma d'estate, mentre Fanny e Alvy ritornavano da Dante, io facevo tappa da lei, dalla nonna... e ci rimanevo per ben 3 mesi!!!
Nonostante un padre diverso, nonostante delle vite diverse, nonostante lunghe estati trascorse separati, Fanny, Alvy ed io ci adoravamo. E dopo tutto, anche se la nonna aveva lasciato a me la sua piccola casa BLU, Fanny ed Alvy mi aiutarono giorno e notte per rimetterla in piedi con lo stesso amore con cui lo avrebbero fatto se la casa fosse stata la loro.
Ora, Fanny abita a due passi da casa mia, Alvy, vive appena fuori dal paese. Fanny mi chiama anche 10 volte al giorno, Alvy si fà vivo... ma più di rado (è un uomo del resto...).
Loro reputano stravaganti la mia fantasia e le mie strane manie (specie per i colori...) e sanno che per compleanni   e Natale non riceveranno mai qualcosa di assolutamente anonimo dalla loro sorellina minore.
Così, con l'aiuto di Osi, che parla poco, ma ha un cuore grande e che spesso ama aiutarmi (ci chiudiamo nella mia officina in un completo silenzio... un silenzio, però, che parla tantissimo, quando sto con lui), per lo scorso Natale abbiamo regalato a zia Fanny e a zio Alvy un piccolo, prezioso e magico specchio.
E' fatto di giornali... fogli di riveste... Quei giornali e riviste che mamma aveva conservato della sua folle vita brada; gli articoli sulla guerra, le foto delle manifestazioni pacifiste, pagine e pagine di giornali che mamma aveva lasciato a casa della nonna e di cui non sapeva più che farsene... ma che le piaceva conservare perchè le ricordavano un momento della sua vita, che io lo sò, deve avere vissuto con una tale intensità da sentirne ancora la mancanza e quei giornali le ricordavano, più di ogni altra cosa, la nascita di Fanny e Alvy.
"Taffy... fanne quello che vuoi! Sò che troverai il modo per renderli utili" mi disse mia madre l'estate scorsa.
Non ci ho pensato due volte, e ne è venuto fuori qualcosa di buono!

7 commenti:

  1. che bello.. mi piace moltissimo quest'idea dello specchio di carta.. mi ricorda Alice ed immagino che specchiarsi significa tornare indietro nel tempo.. ai giorni e alle esperienze arrotolate in quei pezzettini di giornale...come sempre la tua dolce immaginazione di far rivivere ogni cosa crea anima anche a della semplice carta. bravissima Tafetà!

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  2. che splendida storia!!!!e mi ha emozionato vedere questo specchio decorato di ricordi...chissà che effetto ha fatto a tua mamma!!!!
    un abbraccio
    Clelia

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  3. NON so se sia più bella la storia o la cornice. ci penso e te lo dico.

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  4. ciao... se tu non avessi scritto che erano fatti con i fogli delle riviste quasi stentavo a riconoscere il materiale: ottimo riciclo creativo!
    ti aspetto da me:
    http://handmadecreativity.blogspot.com/2012/03/premio-versatile-blogger-award_08.html
    c'è un premio per te, ciao
    taced

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  5. CHE MERAVIGLIA QUESTA STORIA!!!!!!!!!!!!! Io adoro le storie d'amore.....e cavolo se queste non sono le cose per le quali vale la pena vivere :)))) Che donna fortunata tua madre....due grandi amori meravigliosi: quello della gioventù con la sua passione e i suoi ideali e quello dell'età adulta...della stabilità, degli affetti dei sempre che non ti abbandonano mai! Meraviglioso davvero......e fortunata tu ad avere due fratelli e un passato così bello alle spalle :) a presto (mi metto fra i tuoi sostenitori :)

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  6. Bellissima questa cornice e dolcissima la storia che ci hai raccontato. Mi sono iscritta al tuo sito e verrò a leggerti spesso.
    Carmen

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  7. Molto bello questo specchio, e poi ti fa respirare un po' di storia....ottima idea di riuso creativo!

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