lunedì 19 marzo 2012

Una storia di BORSE!



Oggi vi racconto di un episodio successo molti anni fa! Ma non aspettatevi la solita storia romantica..., anzi... è tutt'altro!
Oggi, parlo di mamma...
C'era una cosa che faceva arrabbiare terribilmente mia madre... Lei odiava la mia frenesia nell'acquistare BORSE!!! Era più forte di me... era vitale... era viscerale. Non sò cosa si scatenasse in me quando vedevo una borsa, ma la dovevo avere... ad ogni costo! E così, riempivo e riempivo armadi di borse... fintanto che mia madre non mi affrontò apertamente e nel peggiore dei modi.
La Nonna, che dava poca importanza alle manie della mamma, non faceva che alimentare questa mia passione per le borse, e ogni anno, per il giorno del mio compleanno, oltre ad un sonoro bacio in fronte, mi infilava nei pantaloni una grossa busta piena di soldi.
Quello era il suo regalo di compleanno. E come ogni anno, da quando avevo capito "come le api impollinano i fiori"..... (che modo poetico mi è uscito per dire tutt'altro), io con quei soldi mi ci compravo: BORSE.
Ma quell'anno, con le borse, ormai, ci avevo riempito l'anta intera di un armadio e mamma mi aveva intimato "Taffy, promettimi che questa volta non ti compri l'ennesima borsa... sono soldi buttati, sprecati. Hai più borse che vestiti e per di più, che manco usi; è il tuo 18° compleanno, comprati qualcosa che ti faccia ricordare questo giorno.... perchè, io, di borse, qui in casa, non ce ne voglio più". Da perfetta impertinente quale ero (e cosa poteva aspettarsi mia madre dopo che lei aveva vagabondato per 2 anni l'America ed era stata ripudiata dai genitori perchè aveva fatto di testa sua??? credeva che sua figlia potesse essere santa?), le risposi "Con i soldi di Nonna, ci faccio quello che voglio!!!". Mamma mi aveva lanciato la sua terribile occhiata che tradotta in parole significava solo "tu provaci soltanto...". Venni festeggiata, lasciai che quel giorno fosse fantastico, lasciai che la Nonna mi baciasse sulla guancia e soprattutto, che mi infilasse la tanto agognata busta per comprarmi l'ultimo oggetto dei miei desideri in fatto di borse.
La reazione sconvolgente, per tutti, per niente per me, di mia madre fu di mettere tutte le borse che avevo gelosamente custodito in quell'anta dell'armadio in un grande sacco nero dell'immondizia che infilò in macchina e portò via con sè. Non versai neppure una lacrima, ma con la più profonda sete di vendetta che ricordo, presi dalla mensola della cucina la chiave in ottone che apriva il mobiletto che custodiva l'unica vera cosa "materiale" che mia madre amava: i suoi vecchi dischi in vinile che per anni aveva collezionato, che l'avevano seguita in giro per il mondo, ma che da quando era ritornata a casa, non permetteva a nessuno di toccare. Io, ripetendo "Questa me la paghi mamma... " ,svuotai avaramente quel mobile...
Corsi dalla Nonna, e le chiesi di portarmi da Francesco, un collezionista, suo amico  che da anni  stava appresso alla mamma per comprarle quella collezione "Fra, quanto mi dai per tutta questa roba?"
Quando la nonna vide quello che offrivo a Francesco mi urlo contro: "Taffy, ma sei matta? La collezione di tua madre???". "Sono affari tra me e la mamma!!!" E detto ciò, la nonna sapeva che non intendevo continuare la conversazione, sapeva che tra me e mia madre era una guerra continua, sapeva che io le rendevo la vita impossibile, ma sapeva soprattutto che sarebbe stata l'ennesima lezione per Taffy e l'ennesima prova del grande amore che c'era tra me e mia madre. E così fu!
Con gli occhi scintillanti, Francesco mi diede così tanti soldi, che in vita mia non avevo mai visti.
Mamma tornò solo nel tardo pomeriggio, con una grande busta bianca piena, anch'essa, di soldi. "Come vedi, qualcosa ci ho ricavato da tutte quelle borse; Matteo del negozio dell'usato mi ha pagato bene! Mi ci hai costretto, Tafetà, non le usavi, per te era diventata una malattia; ci ho provato tante volte a insegnarti il valore del denaro.... ma ti prudono le mani nell'averlo e lo devi spendere a tutti i costi; ora hai la fissa delle borse, domani di che cosa? La mia era solo una lezione. Ora, di tutto questo, vedi di farne buon uso!"
E io... che pensavo che le avesse buttate nella spazzatura... e io che le avevo portato via l'unica cosa che veramente amava, e io che non volevo mai sentire e io che mentre me lo diceva con l'amore con il quale solo una madre te lo può dire avevo, finalmente, il viso rigato dalle lacrime! Ma non per quello che aveva detto la mamma, ma per quello che le avevo fatto!!!
Corsi fuori di casa e non mi feci più vedere. Mi andai a nascondere nell'unico posto in cui sapevo che avrei trovato una risposta: nella piccola casetta BLU della nonna.
Rientrai dopo due ore, la casa, era, fortunatamente vuota... come lo era il vecchio armadietto dei vinili, che la mamma, accortasi della mancanza dei suoi amati dischi, aveva lasciato spalancato! Io vi riposi nuovamente e ordinatamente tutti i vecchi vinili. Li ricomprai tutti dal vecchio Francesco grazie ai soldi delle borse e con i soldi che mi avevano fruttato dalla vendita! Lasciai un biglietto attaccato al mobile, perchè chiedere "scusa" apertamente non mi era mai piaciuto e che diceva così: "Scusa mamma. Taffy ha capito la lezione e ha capito il valore dei soldi".
Non seppe mai che li avevo venduti, non mi chiese mai cosa ne avessi fatto dei soldi delle borse... ma era nella sua natura, perchè sapeva che una volta insegnata una lezione, i suoi ragazzi  la imparavano, eccome se la imparavano!! Sta di fatto, che non mi parlò più per un mese... ma ci stava!!!
Da allora, con le borse, ci ho dato un taglio, anche se.... sono convinta che nel mio DNA ci sia un cromosoma fatto a forma di borsa.... Nonna ne aveva a decine, io ne avevo tante (prima della lezione), Bi ha solo 4 anni e ne ha già 4... ma tutte fatte da me!!!


3 commenti:

  1. ma quante belle storie ci racconti. :o)

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  2. penso di avere anche io il cromosoma a forma di borsa!!!!HEE HEE
    Clelia

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  3. Che bella storia... mi sono pure commossa! E tua nonna mi fa tanta simpatia, anche se non la conosco!

    Certo che ne avevi di faccia tosta e di coraggio per andarti a vendere i preziosi dischi di tua mamma. Immagino solo il casino che sarebbe venuto fuori se il tipo del negozio non avesse voluto rivenderteli... altro che un mese di silenzio tra te e tua madre!!!

    Comunque, l'importante e' aver capito la lezione.

    Ti chiedo se cortesemente volessi partecipare al mio linky party con uno dei tuoi post super colorati che profumano di primavera... basta che passi a lasciare il tuo link...

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