mercoledì 9 ottobre 2013

Il ritorno di TOTO'

Quando decisi di trasferire Bi nella sua cameretta, aveva circa 9 mesi. Le regalammo Dodo e con esso, subito dopo, arrivò anche Totò. Totò era una specie di lemure che avevo vinto al Luna Park molti anni prima; non mi era mai piaciuto, ma a differenza di Dodo che eravamo stati noi a scegliere come compagnia per la notte per Bi, Totò fu proprio scelto da Bi. Totò era andato ad aumentare la mia vecchia collezione di peluche che per la maggior parte mi trascinavo appresso fin da quando ero bambina. La stanza di Bi, pertanto, prima del suo arrivo, era destinata alle mie cose da ragazza e quando la rimisi a posto per la piccola di casa, non me la sentii proprio di buttare tutti quei fagottini morbidi nell'immondizia, così, riuscii a collocarli in grandi contenitori porta giochi che puntualmente, Bi svuotava.
Fu in una di quelle incursioni infantili che Bi scoprì Totò. Il loro incontro fu amore a prima vista e non se ne separò più.
Un settembre di 3 anni fa, io e Nist prendemmo i bambini e scappammo sulle montagne per quasi 3 giorni.
Andammo a rintanarci in un posto a me molto caro... la casa di montagna dei miei genitori.
La prima volta che ci avevo messo piede avevo si è no 11 anni e l'ultima volta che la vidi ne avevo 19.
Io e mio padre l'avevamo scovata un'estate, durante una delle nostre passeggiate sulle montagne. Era a pochissimi passi dal paese, ma circondata dal bosco e raggiungibile solo a piedi. Era piccola,  una vecchia baita che poteva contenere fino a 7 persone. Aveva una grande stanza al piano terra e un grande soppalco che si affacciava su di esso
Due mesi dopo, quella casa, era nostra. La grande stanza diventò una cucina con tanto di caminetto e un piccolo bagno, mentre invece il soppalco venne cosparso di materassi che in perfetto stile giapponese doveva rappresentare la camera da letto.
Mamma diede il suo tocco artistico con fiori dentro e fuori e vecchi pezzi in rame trovati qui e là. La proprietà venne chiamata "la nuvola" e papà fece in modo, addirittura, di far spianare una strada per raggiungerla con il grosso furgone di famiglia.
Ci piaceva raggiungere quel posto tutte le volte che potevamo e anche se trascorrevo tutte le vacanze nella piccola casetta BLU della nonna, non era strano che i miei mi venissero a prendere per trascorrere qualche weekend di quiete assieme noi tre.
Poi, con l'esplosione dell'adolescenza, la mia sete di ribellione e dopo l'incontro di Nist, cominciai a detestare quel posto. L'estate dell'anno in cui conobbi Nist, andai comunque a trascorrerla dalla nonna e come di consueto, i miei mi chiesero di trascorrere qualche settimana anche con loro nella baita in montagna. Dal momento in cui misi piede in quel posto, calò il buio. Non trovavo pace tra quelle quattro mura e l'idea che Nist era in vacanza al mare, non faceva che peggiorare la situazione. Passò una settimana e mi accingevo a trascorrerne un'altra, quando, finalmente, la nonna non venne a prendermi.
Alle prime ore del pomeriggio me ne stavo seduta in veranda quando udii il motore di un vecchio maggiolone che si faceva sempre più vicino.
Non potevo credere ai miei occhi... non era la nonna quella che mi era venuta a prendere... o meglio, non solo lei, ma c'era anche Nist. Era il maggiolone di Nist quello che sentivo e finalmente vedevo.
Ripartimmo quella sera stessa e Nist rimase con me e la nonna fino alla fine dell'estate, ma da allora, in quella baita non ci misi più piede fino a quella mattina di Settembre.
Sono stati tre giorni meravigliosi per noi, ma soprattutto per i bambini. Al ritorno, però, Totò era sparito e a Bi venne la febbre alta dalla disperazione. Non lo trovammo più. Nemmeno nella vecchia baita ci fu mai traccia di lui. Smettemmo presto di cercarlo anche se spesso, il mio pensiero andava a quel povero peluche smarrito,ma tutto questo fino a ieri, quando ricevetti un telefonata.
"Ciao tesoro, siamo alla Nuvola"
"Com'è il tempo?"
"Una meraviglia. Perchè non vieni sù qualche giorno con i bambini, devo farti vedere una cosa"
Non me lo feci ripetere due volte e caricata la macchina, ieri pomeriggio, sono partita alla volta della Nuvola.
La mamma non è mai stata di quelle che ti fanno penare prima di confessarti una cosa, e quando ieri sera scesi dalla macchina, dopo aver calorosamente salutato i bambini, mi ha preso per un braccio e trascinata dentro per farmi vedere quella cosa di cui accennava al telefono.
Era eccitata come una bambina il giorno di natale. "Te lo ricordi?"
"Oddio..... dove l'hai trovato?"
" Sotto il tuo materasso"
"Ehhhh.... come sotto il mio materasso?"
"Ti ricordi che hai fatto fare un buco sul pavimento a papà quando comprammo questa casa perchè ci dovevi mettere i tuoi segreti? E che poi per nascondere la porticina di quel buco ci misi sopra il tuo materasso?"
"Si...."
"Ieri mattina ero intenta a fare delle belle pulizie profonde e mi sono imbattuta nel tuo nascondiglio. Sapevo che erano quasi 15 anni che non l'aprivi. Così mi sono permessa di farlo e ci ho trovato dentro due cose. Questo diario e...."
"E? Che altro c'era mamma?"
"Penso che questo appartenga alla mia piccola Bi"
"Totttttttòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò........................Biiiiiiii.... la nonna ha ritrovato Totò...corri..."
Possibile che non avessi mai pensato di guardare dentro quella specie di apertura che papà mi aveva fatto?
Ora ricordavo tutto. Era sul mio letto che Bi aveva dormito in quei 3 giorni di Settembre ed ecco cosa stava facendo la mattina in cui ce ne andammo quando la sgridai per aver disfatto e spostato tutto il letto ed ecco perchè pianse disperata per tutto il viaggio. Ci aveva messo il suo Totò e io non le avevo dato modo di riprenderselo......
Quando Bi prese tra le mani il piccole lemure, lo osservò a lungo prima di stringerselo al petto. Non mi ha ancora detto se ha un vago ricordo di quel peluche ma sta di fatto che da ieri sera non lo ha ancora lasciato.

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